Cookieless: cosa succederà senza cookies?

Oramai li conosciamo bene: i cookie, quei piccoli file, memorizzati nel computer di ogni utente, che portano con sè informazioni specifiche riguardanti le interazioni tra il pc e vari servers web. Eppure fra poco potrebbe profilarsi la loro “estinzione”…Un mondo (quasi) senza cookies (in gergo “cookieless“) sarà possibile? Con il rilascio di iOS 14.5.1 molti utenti hanno avuto la possibilità di ridurre i loro cookies (vedi ad esempio la richiesta di autorizzazione di Facebook dopo l’aggiornamento di sistema). Ma quando Google concluderà anche l’aggiornamento di Chrome forse potremmo davvero iniziare a parlare della fine dei cookies? E cosa succederà? Un’anteprima la vediamo già ora in Brave, un browser in grande crescita ed in Duck Duck go che hanno già deciso di non adottare FLoC (Federated Learning of Cohorts) la tecnologia di Google per ovviare al mondo senza cookies e che individuerà una serie di utenti con interessi comuni, ovvero le “cohorts” (“coorti”, che indicano i soggetti accomunati da eventi, interessi o circostanze).  

Cookie questo (non) sconosciuto e la privacy

I cookies si distinguono in prima parte, ossia quelli che attraverso un sito specifico proprietario raccolgono informazioni sull’utente e sul suo comportamento on line, sulla sua navigazione e permettono di creare annunci di advertising profilato. Quelli di terza parte, invece, sono utilizzati per la personalizzazione e la profilazione attraverso domini diversi da quello in cui le informazioni sono state raccolte. Quindi se ho navigato su un sito saprò il tipo di prodotto che ho visto su quello specifico sito web dai cookies di prima parte mentre, dalle informazioni di terza parte raccolte dai cookies saprò che quel tipo di prodotto l’ho già visto su altri siti diversi. E qui si arriva a chiedersi perché, per motivi di privacy l’utente debba autorizzare un sito che sta navigando a carpire le informazioni del comportamento on line effettuate su altri siti precedentemente visitati? I dati di navigazione in un sito vengono poi infatti smistati in molti altri server per profilazioni funzionali a logiche di remarketing, per automation (DCO), etc.

Cookieless e svantaggi

La prima strategia che dovremo attuare per fronteggiare il cookieless è senza dubbio quella di costruirsi un contenitore il più ampio possibile di dati di prima parte. I piccoli ecommerce potrebbero soffrirne di più, mentre i grandi player potendo contare su importanti dati di traffico sentiranno meno la mancanza dei dati di terze parti.

Quindi sarà necessario per i primi integrare le informazioni di terza parte con altri dati in modo tale da vedere comunque le loro Ads performare. Ma ciò non basta: sarà necessario trovare “soluzioni alternative” adatte alla propria realtà, magari ipotizzando di patrimonializzare attraverso piattaforme di CRM quanti più dati interni siano a disposizione. Quindi, prima di tutto, sarà necessario analizzare la situazione in cui si trova il nostro sito su:

  • dati di prima parte
  • dati di terza parte
  • profilazioni in atto
  • strumenti in uso
  • strumenti che potrebbero venire a mancare

In secondo luogo, ipotizzare poi strategie differenti che possano mano a mano portarci a nuove soluzioni, meglio se supportati da professionisti competenti del campo perché, la cookieless sarà una rivoluzione che comporterà non pochi cambiamenti, ma anche delle opportunità per chi saprà gestire non l’emergenza ma avrà usato tattica e know how.

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